venerdì 13 aprile 2012

Il disgusto: "che schifo!"




Il disgusto è una emozione di base comune a tutti gli esseri umani; per decenni nessuno ha veramente capito il motivo della sua esistenza; gli scienziati ora ritengono che possiamo trovare la risposta esaminando le cose che ci disgustano.
Alla fine degli anni 90, la dottoressa Valerie Curtis ha scoperto alcune interessanti caratteristiche culturali del disgusto; ad esempio, il cibo cucinato da una donna con le mestruazioni è una causa di forte disgusto in India; mentre le persone obese erano ritenute particolarmente disgustose nei Paesi Bassi. In generale però le persone, da qualunque parte provenissero, sembravano convergere verso alcuni elementi, considerati universalmente rivoltanti, ad esempio:

1)Secrezioni corporee - feci (cacca), vomito, sputi, sudore, sangue, pus, fluidi sessuali;
2)Parti del corpo - Ferite, cadaveri, amputazioni;
3)Cibo in decomposizione - in particolare la carne e pesce marcio, spazzatura;
4)Alcune creature viventi - mosche, vermi, pidocchi, vermi, ratti, cani e gatti ;
5)Persone malate o contaminate.

La presenza di queste fonti universali di disgusto ha portato la Curtis a ipotizzare che il disgusto potrebbe essere determinato geneticamente; sarebbe impresso nel nostro codice biologico e derivato da milioni di anni di selezione naturale.
Ma che cosa ha spinto la selezione naturale a produrre un'emozione come il disgusto? Secondo la Curtis le cose disgustose sono anche potenzialmente infettive; ritiene quindi che il disgusto sia un meccanismo biologico funzionale a evitare malattie infettive.

Lontano dagli occhi lontano dal cuore?
Le indicazioni visive sono così potenti da portarci a reazioni di paura e disgusto, anche davanti cose che razionalmente sappiamo essere innocue; prendiamo come esempio i vermi: molte specie di vermi sono innocue e persino commestibili. Quando però vediamo foto come questa rimaniamo abbastanza schifati:


Secondo la Curtis, nel corso di milioni di anni, abbiamo sviluppato un istinto che ci porta a provare disgusto verso vermi e insetti; ciò permetterebbe di salvaguardarci da possibili parassiti come zecche, pidocchi, vermi intestinali.

Un altro senso fondamentale è l'olfatto.
L'odore, o meglio il “puzzo”, provoca una forte reazione negli esseri umani, tanto che l'esercito americano ha cercato di sviluppare bombe maleodoranti per azioni antisommossa.
L'odore di un cadavere provoca allerta, aumenta la vigilanza e porta le persone a tenersi a distanza dalla fonte maleodorante.
Anche le persone che usano poco il sapone sono ritenute disgustose e provocano negli altri una certa repulsione, che li mantiene a debita distanza.

Un piccolo aneddoto:
"Non ti lavare, sto tornando a casa!", scriveva Napoleone a Josephine,sua amante.
Napoleone amava le donne "odorose", o meglio puzzolenti.
De gustibus non est disputandum!


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